Normativa – Detrazione al 110%

IL NUOVO SUPERBONUS INCREMENTA AL 110% LA DETRAZIONE PER LE SPESE SOSTENUTE PER MIGLIORARE LA CLASSE ENERGETICA DELLA PROPRIA ABITAZIONE ATTRAVERSO DETERMINATI INTERVENTI.

Berettabrand italiano riconosciuto anche a livello internazionale come specialista nel settore del riscaldamento residenziale, è in grado di fornire sia i componenti principali richiamati dal Decreto Rilancio 2020, come le caldaie a condensazione, le pompe di calore o i sistemi ibridi, sia alcuni dei componenti abbinabili agli interventi trainanti, come il solare termico.

Detrazioni 110%

Con il Decreto Rilancio di maggio il Governo ha introdotto la misura della detrazione fiscale totale per lavori di efficientamento energetico e sicurezza antisismica, ovviamente per contrastare la crisi economica dovuta al Covid-19 alimentando il lavoro nel settore edilizio, particolarmente strategico nell’economia italiana. La misura è interessante, in quanto il superbonus 110% permette a chi commissiona i lavori di detrarre l’intera spesa dalle sue tasse, di avere uno sconto in fattura oppure di cedere il credito di imposta all’azienda che ha effettuato i lavori o ad un istituto di credito, che potranno detrarre il 110% del totale, quindi anche con un guadagno.

Per accedere al superbonus 110% del Decreto Rilancio è necessario essere un privato, non un’ azienda quindi, e che i lavori vengano effettuati in un’abitazione adibita a prima casa, oppure, nel caso in cui sia seconda casa, se non è unifamiliare. I normali ecobonus o gli incentivi del Conto Termico 2.0 GSE, invece, valgono anche per aziende e seconde case in generale.

Due sono le condizioni per potervi accedere.

1. Anzitutto è necessario che gli interventi di efficientamento energetico comportino nel loro complesso il miglioramento di almeno due classi energetiche dell’edificio o, laddove non fosse possibile per le caratteristiche dell’immobile, il conseguimento della classe energetica più alta possibile. Il passaggio di classe energetica dovrà essere certificato attraverso l’attestato di prestazione energetica (A.P.E) ed asseverato dallo stesso.

2. La seconda condizione per accedere al Superbonus prevede che all’interno dei lavori sia obbligatoriamente presente uno di questi interventi:

– la coibentazione degli edifici di almeno il 25% della superficie esterna; il limite di spesa è di 60.000 euro per le abitazioni familiari e di 60.000 euro moltiplicati per il numero delle unità immobiliari nel caso di condomìni;

– nei condomini la sostituzione del vecchio impianto di riscaldamento con (a) caldaie a condensazione con efficienza almeno pari alla classe A, (b) pompe di calore, (c) sistemi ibridi per un importo di spese non superiore ad 30.000 euro moltiplicato eventualmente per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio;

– Nelle abitazioni unifamiliari la sostituzione del vecchio impianto di riscaldamento con (a) pompa di calore o (b) sistemi ibridi per un importo di spese non superiore a 30.000 euro.

In aggiunta alla novità principale e senza precedenti del “Decreto Rilancio 2020”, che innalza al 110% la percentuale di detrazione dell’Ecobonus, si accorciano i tempi per il rimborso del Fisco da 10 a 5 anni.

E c’è di più. Il privato può optare, in sostituzione della detrazione, per uno sconto immediato in fattura da parte del fornitore delle opere, pari al 100% delle spese da sostenere: in questo caso il costo totale viene anticipato dal fornitore (es. installatore, idraulico, ecc.) che, a sua volta, diviene titolare del credito fiscale del cliente e che potrà portarlo in detrazione o cedere il credito al fornitore che si rende disponibile o alle banche. Anche il privato potrà cedere il credito alle banche, per esempio per rimborsare il prestito che verrà utilizzato per pagare l’impresa che realizza l’intervento.

Se si decidesse di optare per lo Sconto in fattura, sarà il venditore o installatore del bene acquistato ad anticipare lo sconto, che poi gli verrà rimborsato dallo Stato sotto forma di credito d’imposta da utilizzare in 5 quote annuali. Affinché si possa usufruire di tale opzione, è necessario effettuare una comunicazione all’Agenzia delle Entrate entro il 28 febbraio dell’anno successivo a quello in cui si è effettuato l’acquisto del bene o gli interventi necessari che danno diritto all’agevolazione per i lavori di miglioramento energetico degli edifici o di ristrutturazione edilizia. La comunicazione all’Agenzia delle Entrate può essere effettuata sul sito dell’Agenzia stessa o presso gli uffici sparsi sul territorio. Per completezza, vediamo quali dati vanno inseriti nella comunicazione per ottenere lo sconto in fattura per gli Ecobonus.

  • Codice fiscale del soggetto avente diritto alla detrazione
  • Descrizione dell’intervento effettuato
  • Valore della spesa sostenuta
  • Anno in cui sono stati effettuati i lavori (o di acquisto del bene)
  • Importo del contributo spettante (50, 65% e così via)
  • Dati catastali dell’immobile dove sono stati effettuati gli interventi o dove è stato installato il bene (come ad esempio la caldaia, il condizionatore, la tenda o gli infissi)
  • Dati del fornitore (denominazione e codice fiscale)
  • Data corrispondente al momento di esercizio dell’opzione sconto in fattura
  • Assenso del fornitore

La principale novità del bonus risparmio energetico 2021 è che possono rientrano nella normativa per le agevolazioni fiscali anche i lavori di ristrutturazione per una migliore efficienza energetica effettuati a livello condominiale, con la detrazione che in questo caso passa al 70 e al 75% a seconda del grado di intervento sull’edificio ed estende la durata degli incentivi GSE fino al 2021.

Ingegneri, architetti, geometri, periti industriali, dottori agronomi, dottori forestali e periti agrari abilitati alla progettazione di edifici ed impianti e iscritti ai relativi ordini professionali. Per l’attestato di Certificazione energetica ove in vigore, saranno le singole Regioni ad indicare le figure abilitate.

Al pari della generalità delle detrazioni fiscali per i lavori in casa, e così come previsto anche per l’ecobonus ordinario, anche per il super bonus del 110% bisognerà pagare con il bonifico parlante.

Si tratta dello strumento di pagamento che consente di individuare esplicitamente i dati del soggetto che effettua il versamento, del beneficiario della somma, così come il riferimento normativo dell’agevolazione alla quale si intende accedere. Sulla causale da indicare specifichiamo che ancora non sono disponibili istruzioni ufficiali.

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